Musica Royalty Free: che significa?

Royalty Free

Hai mai sentito parlare di musica “royalty free”?

Questa espressione inglese genera molta confusione.

Alcuni credono si tratti di musica completamente gratuita (falso), altri che si tratti di musica copiabile e utilizzabile liberamente in quanto di pubblico dominio (falso).

Poi ci sono quelli che credono si tratti di musica i cui autori abbiano rinunciato definitivamente a tutti i diritti di sfruttamento economico (ancora falso).

Tutta questa confusione nasce dal fatto che la traduzione comune del termine inglese “free” con l’italiano libero o gratuito induce a credere che un pezzo musicale royalty free sia un pezzo “libero da diritti”, cioè un brano non protetto da nessuna forma di licenza, che sia quindi utilizzabile liberamente e senza l’obbligo di sostenere alcun costo: in poche parole gratuito.

Non è così.

La traduzione italiana letterale del termine royalty free è “libero (dal pagamento di) royalties”

Ma attenzione, musica royalty free non significa musica gratuita!

E non significa nemmeno musica che può essere usata a proprio piacimento.

Insomma, cosa significa?

Definizione

La musica royalty free è quella musica di cui – una volta acquistata la licenza d’uso pagando una certa somma in denaro – si ottiene il permesso di sincronizzarla con un altro prodotto audiovisivo senza richiedere più alcun tipo di spesa da parte dell’acquirente e, comunque, entro certe limitazioni di utilizzo, ad esempio il numero di copie riprodotte, il numero di persone che possono fruire il prodotto audiovisivo, ecc.

In altre parole, la musica royalty free non genera diritti (= royalties) con il suo utilizzo, ma la licenza d’uso viene acquisita con un compenso forfettario che l’utilizzatore versa all’autore/compositore una volta sola al momento dell’acquisto: questo tipo di musica quindi non genera i diritti che in Italia vengono solitamente incassati e ripartiti dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori).

Come vedi, quindi:

  • non si tratta di musica gratuita (la licenza è a pagamento)
  • non si tratta di musica utilizzabile indiscriminatamente
  • non si tratta di musica di pubblico dominio

Inoltre, il creatore/compositore di questo tipo di musica rimane comunque e sempre proprietario di tutti i diritti associati al suo sfruttamento economico: diritto di distribuzione, di riproduzione, ecc. Quindi, l’autore di musica di cui vengono concesse licenze royalty free continua a rimanerne proprietario.

Quanto costa una licenza per musica royalty free?

Il costo di una licenza “royalty free” può variare, anche molto, in base a una serie di fattori.

In generale, fattori come la durata del pezzo musicale o il numero di persone che fruiranno del prodotto multimediale contenente quel pezzo, incidono sul prezzo della licenza.

Ad esempio, il costo della licenza di un brano per un progetto che sarà fruito da un pubblico di 10.000 persone sarà minore del costo della licenza dello stesso brano se il progetto verrà fruito da un pubblico di 10.000.000 di persone o più.

Inoltre, il costo della licenza può dipendere molto dal fatto che questa sia concessa in modalità esclusiva (cioè ad un solo acquirente) o non esclusiva (cioè a più acquirenti).

Tutti questi elementi, rendono il costo di una licenza royalty free variabile da pochi euro a diverse migliaia di euro.

Dove si trova musica royalty free?

Esistono oggi numerose società online che offrono sul mercato musica royalty free.

Alcune di queste, come Youlicense.com, Audiojungle.net e Jamendo.com si rivolgono ad un vasto pubblico generalista.

Altre società si rivolgono invece a nicchie di mercato più specializzate (ad esempio trailers cinematografici, serie TV, ecc.).

Nel caso delle società generaliste, l’acquisto avviene in modo molto pratico e immediato, seguendo questi semplici passi:

  • Vai nel sito web della società in questione
  • Cerca e scegli, all’interno di un vasto catalogo, il pezzo di musica che desideri usare (puoi ascoltarne gratuitamente in streaming una versione “demo”)
  • Seleziona il tipo di licenza da comprare: ad esempio, indicando se il tuo pubblico è di 10.000 o di 10.000.000 di persone
  • Paga online
  • Scarica il pezzo musicale (tipicamente un file mp3) e il contratto di licenza

Da questo momento in poi, sei autorizzato ad usare quel pezzo musicale “royalty free” per il tuo progetto (e nei limiti esplicitati nella licenza) senza sborsare altri costi (in tal senso, la licenza è royalty free, cioè non serve pagare altre royalties per ogni riproduzione della musica).

Posso vendere licenze royalty free?

Certamente sì, migliaia di persone lo stanno già facendo. Le stesse società che vendono le licenze online a coloro che desiderano comprarle, si pongo anche da intermediarie nei confronti degli autori/compositori desiderosi di offrirle al loro pubblico. In pratica, è come se loro offrissero ai compositori la loro “vetrina online” già frequentata dai potenziali clienti, in cambio di una percentuale sul prezzo della licenza, che trattengono per sé.

Il processo, anche in questo caso, è piuttosto semplice:

  • Vai nel sito web della società in questione
  • Iscriviti come autore/compositore e configura un tuo profilo
  • Proponi (upload) la tua musica (e attenderne l’approvazione)
  • Correggi eventuali imperfezioni (suggerite da revisori specializzati) fino a quando il tuo pezzo non viene accettato

Dopo l’accettazione, il tuo pezzo è ufficialmente in vendita nel catalogo di quella società. Ogniqualvolta qualcuno dovesse acquistare una licenza del tuo pezzo, a te verrà riconosciuta una percentuale del prezzo della licenza, che ti verrà poi versata con le modalità che avrai espresso nel profilo.

Quanto posso guadagnare vendendo licenze royalty free?

Anche qui, dipende da alcuni fattori: certamente dalla tua capacità di produrre musica di buona qualità, sia tecnicamente che creativamente, ma anche dalla tua capacità di promuoverti. Inoltre, dipende anche da quanti pezzi contiene il tuo personale “portfolio” musicale: più pezzi metti a disposizione in un catalogo e più possibilità di vendita hai.

I guadagni possono quindi variare dalle poche centinaia di euro alle diverse decine di migliaia di euro all’anno.

Non è male, vero?

Ok, spero di aver contribuito a fare chiarezza. Se hai domande, aggiungile nei commenti 😉

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A presto,

Joseph Arena

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