Ecco perché sei già musicista

Forse non ci hai mai pensato, ma lo sapevi che da quando l’uomo ha fatto la sua comparsa sulla Terra ha pressoché immediatamente cominciato a battere delle pietre l’una contro l’altra in modo ritmato?

Ci sono tracce archeologiche da cui si deduce che già nel paleolitico si usavano tamburi fatti con pelli di animali e sonagli fatti con gusci svuotati di frutti vari.

Ora, se questi uomini primitivi facevano già musica, chi gliela insegnò?
Preistoria

Vabbè, tu mi dirai, “ma quella non era certamente musica così come la intendiamo noi oggi, che possiamo vantare attrezzature, tecnologie e scuole rinomatissime in mezzo mondo”.

Un uomo di Neanderthal non poteva certo iscriversi alla Juilliard School di New York (infatti all’epoca non c’era neanche New York, per non parlare di come si sarebbe poi trovato lì un uomo preistorico così rozzo da battere le sue pietre l’una contro l’altra…).

E io ti dico: ma secondo te, è venuta prima la musica o la sua teoria?

Ti do qualche indizio…

La notazione musicale, cioè quell’insieme di simboli strani che puoi vedere quando apri uno spartito delle ultime canzoni di Sanremo è stata donata all’umanità solo verso la fine del primo millennio d.C. (tra l’altro, da un monaco Italiano…).

Guido d'Arezzo

Guido d’Arezzo, monaco a cui si deve l’introduzione della notazione moderna

E tutta la musica che è certamente esistita prima di quella data? Beh… si cantava e suonava pressoché tutto a memoria!

Quindi, che so, nel 476 d.C. uno non poteva nemmeno andare a comprare lo spartito dell’ultimo album dell’equivalente dell’epoca di Giovanni Allevi! Che disgrazia, non bastava che l’Impero Romano stesse cadendo a pezzi!

Ora, questa non vuole certamente essere una lezione di storia della musica, eppure c’è una cosa importante su cui voglio che tu rifletta: il “gene” della musica è già pre-installato dentro di te, e questo da centinaia e centinaia di generazioni!

La musica è esistita migliaia e migliaia di anni prima che si sviluppasse una teoria che ce la spiegasse!

Forse non lo hai mai considerato, ma sei GIA’ musicista, sei nato musicista, e lo sei anche se per te una partitura orchestrale di Mahler suscita la stessa reazione che avrebbe un vegano intransigente nel contemplare una scatola di vermi vivi per andare a pescare.

Quindi, che non ti venga mai in mente di non poter diventare un musicista perché non hai mai seguito un corso di teoria musicale: tutta la storia dell’uomo ci dice che sei già un buon musicista.
Ti dirò di più: probabilmente hai già incamerato un considerevole bagaglio di teoria musicale, solo che non ne conosci i termini e le sottigliezze.

A questo si può certamente rimediare: in questo blog, pubblico informazioni utili e chiare che ti aiutano a districarti nei meandri di questa affascinante materia.

Pensi ancora che la musica non sia nelle tue corde?

Ti faccio un altro esempio: quando hai imparato a parlare, diciamo approssimativamente verso uno o due anni di età, distinguevi forse tutte le funzioni della grammatica italiana e disquisivi con disinvoltura (benché con quest’ingombrante pannolone) di periodi ipotetici del primo o secondo tipo?

Ovviamente no! Hai imparato a parlare sia imitando chi ti stava intorno sia perché eri già geneticamente pre-configurato per poterlo fare. In genere, i bambini non si fanno seghe mentali temendo di non essere portati a parlare. A un certo punto parlano e basta.

Beh, si tratta pressappoco dello stesso fenomeno con la musica: il linguaggio nasce sempre prima della sua grammatica e teoria.

Se vuoi scoprire come accedere alla tua musicalità innata, allora continua a leggere gli articoli di questo blog. Una delle mie ambizioni è proprio spiegare in maniera chiara e facilmente comprensibili come fare musica.

Voglio concludere con una domanda: hai mai notato che i bambini piccoli ad un certo punto cominciano anche a cantare?

Secondo te come mai?

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Dedicato alla tua felicità e realizzazione,

Joseph Arena

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