Guadagnare con le etichette musicali

Questa settimana abbiamo intervistato Andrea Bellucci, compositore ed autore di numerose colonne sonore per la Rai ed il cinema. Andrea ha condiviso con noi di ArenaMusicale alcuni aspetti della sua esperienza lavorativa, in special modo con le etichette musicali.

Andrea, tu sei un compositore, puoi raccontarci intanto come si è sviluppata la tua passione per la musica e cosa hai realizzato nella tua carriera di musicista, fino ad oggi?

 

Andrea: ho iniziato per caso, da autodidatta, relativamente “tardi”, cioè da adolescente. All’epoca ero concentrato sullo studio del pianoforte, dopodiché si è insinuata in me una spinta diversa, più creativa, e durante gli studi ho scoperto quanto potesse essere variegato e sconfinato il mondo della musica per film; poter creare ogni giorno musica differente, per progetti che possono essere completamente diversi gli uni dagli altri, è una condizione che ti regala una ispirazione immensa e un divertimento fantastico.

Fortunatamente, nonostante sia ancora a quello che può essere “l’inizio carriera”, ho già potuto affrontare delle sfide interessanti, sia nel mondo del cinema che in quello della tv, per produzioni indie e major, sia compositore che come assistente e orchestratore, ma anche come strumentista. Insomma sono partito bene!

Come compositore, tu hai scritto diversa musica per colonne sonore. Fare questo mestiere, oggi, è sufficientemente remunerativo per viverci?

 

Andrea: il “film composer” è un mestiere di quelli che prevede una enorme gavetta: ciò significa che si devono affrontare e sorpassare situazioni dove non si persepisce un guadagno economico, o dove quest’ultimo non sia adeguato all’impegno. Ma fa parte del gioco, e una volta ingranata la marcia giusta si riesce ad ottenere compensi sempre più importanti che ti permettono di concentrarti meglio sulla bellezza del lavoro.

Quindi più il guadagno economico sale, più quello “creativo” ne giova, e più riesci a produrre musica qualitativamene superiore, che quindi può portarti a guadagni più alti….insomma è un circolo virtuoso, secondo me.

Quali sono le tendenze prevalenti nell’industria della musica per film oggi?

 

Andrea: uno degli aspetti che determina il fascino, sempre più riconosciuto, della musica per film, è che può essere sempre il risultato una commistione di stili e generi. Certo, anche in questo ambito si rintracciano profili estetici legati ai momenti storici, ma oggi viviamo un momento in cui Bernard Herrmann si può fondere con Trent Reznor, e il risultato può essere convincente ed originale…è un labirinto di tendenze!

Personalmente sono affascinato e ispirato dalla cosa, sapere di poter spaziare dal sinfonico all’elettronico colto all’interno di uno stesso progetto, o addirittura di uno stesso “M” penso sia un valore aggiunto proprio di questo periodo.

Andrea Bellucci

Andrea Bellucci – Compositore

Secondo te è meglio cercare di mantenersi musicalmente versatili e, per così dire, “generalisti” nello stile o è meglio cercare di coltivare uno stile musicale proprio?

 

Andrea: credo che il valore principale di un compositore odierno sia “avere un sound“. Mi spiego: in un’epoca dove le tecniche compositive sono ai massimi livelli, il compositore di musica per film si deve concentrare sulla ricerca di un proprio sound, piuttosto che sullo studio “matto e disperatissimo” di modelli, tutt’ora viventi, che non dovrebbero essere copiati, perché sono semplicemente irripetibili. Scrivere à la manière de non credo porti molto lontano, magari aiuta molto in un primo periodo, ma poi quello che conta è trovare non solo uno stile compositivo (oggi non bastano le note, secondo me) ma soprattutto una sonorità a te legata, un mood, un sound appunto.

Possiamo chiamarlo in tanti modi, oggi le tendenze sono molte e sono “senza tempo”, cioè non riflettono necessariamente il periodo storico in cui esistono: quello che rimane al compositore è dunque trovare il proprio stile e il proprio sound, creare la sua tendenza e cercare di imporla nel mercato.

Tu hai lavorato per delle etichette musicali specializzate nella distribuzione di musica per trailer: come si fa a entrare in contatto con queste etichette specializzate e a proporre loro la propria musica?

 

Andrea: una volta si andava di produzione in produzione col disco sotto braccio: oggi basta una email (e la propria musica che sia valida!).

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di affidare la propria musica a queste etichette musicali che – sostanzialmente – ti fanno da editori?

 

Andrea: i vantaggi maggiori possono essere la visibilità e la possibilità di ingrandire la propria rete di contatti all’interno di “circoli buoni”, dove spesso conta davvero la meritocrazia, e quindi quello che sai fare e le idee che hai.

Lo svantaggio forse risiede nella facilità di produzione e di reperimento dei contatti (come dicevo prima, semplicemente con una email), generando una concorrenza molto alta.

Questo a volte si ripercuote anche nel fatto che, essendo in tanti, non c’è bisogno di pagare molto qualcuno, perché ce ne è sempre un altro disposto a lavorare per un prezzo minore, o gratuitamente.

Come funziona il meccanismo di realizzazione e accettazione di un pezzo scritto appositamente per queste etichette musicali?

 

Andrea: partendo dal presupposto imprescindibile che la musica debba essere ben scritta, i livelli di produzione devono riflettere gli standard più alti, anche se prodotta in un home studio. Inoltre, vengono consigliate o dettate strutture musicali che siano congeniali per questo o quel tipo di progetto (sia un trailer o altro), e c’è spesso un dialogo molto vivo e produttivo che dura a volte per tutto il periodo di creazione di ogni singola traccia. Non manca a volte il “buona la prima” ovviamente.

Quali sono le tendenze prevalenti nell’industria della musica per trailers di oggi?

 

Andrea: si tende a prediligere l’Hybrid, cioè il mix tra suoni acustico/orchestrali e sintetici. L’equilibrio è importante, ci deve essere la potenza emotiva degli strumenti “reali” e la precisione e l’aggressività dei synth, unito ovviamente a pattern ritmici, con percussioni imponenti, che siano presenti, marcati, ma mai invadenti….insomma bisogna stare attenti!

Andrea Bellucci

Andrea Bellucci – Compositore

Ci sono prospettive economicamente interessanti in quest’ambito?

 

Andrea: quando arrivi a registrare musica per trailer negli studi più importanti del mondo, con “live musicians” e non solo libraries, sì!

Quali suggerimenti daresti ai compositori che volessero avvicinarsi al mondo della musica per trailers?

 

Andrea: vedere quanti più trailer si può, cercare di capire come sono strutturati, e in generale ascoltare qualsiasi cosa, ed assimilarla.

In base alla tua attuale esperienza, qual’è l’errore che non ricommetteresti?

 

Andrea: non aver iniziato da bambino!

Quali ”consigli finali” vorresti trasmettere a tutti gli amici di ArenaMusicale?

 

Andrea: sarò ripetitivo, ma la scuola e l’insegnamento migliore in musica, secondo me, è proprio l’ascolto di qualsiasi cosa. Ogni brano di ogni epoca, in qualsiasi stile di qualsiasi autore proviente da una parte qualsiasi del globo, alimenta la nostra creatività musicale, arricchisce la nostra cultura e conoscenza, fornendoci inaspettate e involontarie ispirazioni, e originali soluzioni a problemi grandi o piccoli. Io vado a dormire ascoltando sempre un pezzo nuovo, quasi ogni sera.

Come si fa ad approfondire la conoscenza con il tuo lavoro, e a restare in contatto con te?

 

Andrea: basta cercare Andrea Bellucci su Facebook, Linkedin, Skype, imdb, Soundcloud….

Un ultimo messaggio per i saluti finali…

Andrea: It’s a long way to the top (if you wanna rock’n’roll).

 

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